La stazione di piazza Dante è stata inaugurata il 27 marzo 2002. Il progetto dell’architetto Gae Aulenti ha riguardato anche la risistemazione urbanistica della piazza, che ha rispettato l’impianto settecentesco. La pavimentazione in pietra etnea a lastre e cubetti segue il disegno delle architetture progettate dal Vanvitelli e gli accessi alla stazione, in cristallo trasparente e acciaio, sono stati concepiti in modo da assicurare la visibilità dell’emiciclo da ogni lato.
L’interno della stazione è rivestito da grandi pannelli in vetro bianco con borchie in acciaio e ospita le opere di alcuni protagonisti dell’arte contemporanea internazionale.
Nell’atrio della stazione sono installate due tele di Carlo Alfano, Luce-Grigio, del 1982, e Frammenti di un autoritratto anonimo del 1985. Al di sopra delle scale che conducono al piano inferiore Joseph Kosuth, uno dei padri dell’arte concettuale, ha collocato Queste cose visibili, un’opera costituita da un passo del Convivio di Dante Alighieri, “scritto” con tubolari di neon bianco.
La parete del piano inferiore è occupata, per la sua intera lunghezza, da Senza titolo di Jannis Kounellis: una grande pannellatura di acciaio sulla quale sono fissate putrelle, simili a binari, che bloccano diverse paia di scarpe maschili e femminili, locomotive di trenini giocattolo, un soprabito e un cappello.
Continuando la discesa verso le banchine, al di sopra delle scale mobili, troviamo due versioni di Intermediterraneo di Michelangelo Pistoletto, un’opera specchiante in cui è tracciato il profilo del bacino mediterraneo.
Infine, nell’Universo senza bombe, regno dei fiori. 7 angeli rossi di Nicola De Maria, un lungo mosaico che dal pavimento sale fino al soffitto, danza una moltitudine di piccole forme geometriche e sette coloratissimi ovoidi, grossi e sporgenti.
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The station in Piazza Dante was inaugurated on March 27 2002. The plans of the architect Gae Aulenti also concerned the redesign of the square with respect to its 18th century buildings. The etnean stone flooring and cubic tiles follow the architectural designs of Vanvitelli, and the entrances to the station, in clear crystal and steel, were built in order to ensure visibility of the hemicycle from all sides.
The interior of the station is covered with large white glass panels with steel studs and house the works of some well known figures of international contemporary art.
In the atrium of the station are two canvasses by Carlo Alfano; Light-Grey, from 1982, and Fragments of an Anonymous Self-Portrait, from 1985. Above the stairs which lead down to the lower level Joseph Kosuth, one of the fathers of conceptual art, places his work These Visible Things, made up of a passage from the Convivio of Dante Alighieri, “written” with white neon tubes.
The wall of the lower level is occupied along its entire length by they Untitled of Jannis Kounellis: large steel panelling on which putrelle similar to rails have been mounted, blocking numerous pairs of mens and womens shoes, a toy train, an overcoat, and a hat.
Continuing on down towards the platforms, above the escalators we find two versions of Intermediterraneo by Michelangelo Pistoletto, a reflective work which traces the outline of the Mediterranean Basin.
Lastly, Universe without bombs, kingdom of Flowers, 7 red Angels by Nicola De Maria, a long mosaic that stretches from the floor up to the ceiling, is a dance consisting of a multitude of small protruding geometric shapes and seven large colourful ovoids.
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